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Rappresentazione visiva dell'articolo: Il panico è inevitabile?

Autore: Antonio Scicchitano

Data di pubblicazione: 16 marzo 2023

Il panico è inevitabile?

C'è sempre qualcosa di sorprendente nelle giornate come quella di ieri sui mercati finanziari. Non mi riferisco soltanto alle violente fluttuazioni dei prezzi e alle drastiche cadute degli indici azionari che abbiamo sperimentato, ma anche alla sensazione di ansia e incertezza che, in situazioni come queste, diventa palpabile nell'aria. È bizzarro, ma a volte sembra che tutti i nostri anni di esperienza e di studio siano vanificati da una sola seduta di mercato. Eppure, proprio in quei momenti di massima tensione è indispensabile fare un esame di coscienza e capire se siamo pronti a reggere l'urto.

Movimento dei mercati

I mercati finanziari sono sempre in movimento e possono essere altamente volatili. Ciononostante, sedute turbolente come quella di ieri, caratterizzate da repentini cambiamenti nei prezzi, ribassi degli indici azionari e ridimensionamento dei rendimenti obbligazionari, sono rare e, proprio per questo, possono essere difficili da dimenticare. Di norma, il dollaro non balza sull'intero mercato valutario dell'1,5% in una sola giornata, e di solito quando sale anche i tassi dovrebbero aumentare. Allo stesso modo, quando i tassi scendono, le Borse dovrebbero essere felici poiché le società che le compongono pagheranno meno interessi per finanziarsi e avranno quindi più margine di profitto. Ma in situazioni come quella di ieri le correlazioni standard tra i mercati finanziari saltano perché il panico prende il sopravvento. Questo succede perché gli investitori sono spaventati e temono il tracollo dei mercati, quindi la prima cosa da tenere a mente è che durante queste situazioni di tensione nessuna scelta di investimento deve essere presa con la mente offuscata dalla paura o dall'avidità.

Impariamo a far di necessità virtù

La buona notizia è che queste sedute di alta tensione possono diventare anche una preziosa occasione per riflettere sulla propria strategia di investimento, per valutare se si è costruito un portafoglio adeguato per resistere ai momenti difficili che, volenti o nolenti, arriveranno. Per gli investitori, le domande da porsi sono sempre le stesse: abbiamo costruito un portafoglio all'altezza della situazione? È diversificato, resiliente alle sedute di estrema volatilità, e tarato per resistere anche a momenti difficili?

Considerare l'orizzonte temporale del proprio investimento e la composizione del proprio portafoglio non sono attività da sottovalutare: se il portafoglio è diversificato e resiliente le sedute di estrema volatilità saranno meno dolorose. Tuttavia, se si tratta di un portafoglio tattico, più attivo e ribilanciato frequentemente, le brutte sedute potrebbero far emergere errori nella propria strategia di investimento.

Mettiamo da parte le emozioni

Dunque, qual è l’insegnamento che dobbiamo necessariamente portarci a casa per far fronte a situazioni difficili nei mercati? Sicuramente, la cosa più importante da tenere a mente è che la scelta del proprio portafoglio non deve mai essere influenzata dalla paura o dall'avidità, ma deve essere piuttosto basata su criteri logici e razionali: l’orizzonte temporale, la propensione al rischio e gli obiettivi di vita e finanziari. Ricordiamoci, poi, che i più grandi rialzi giornalieri sul mercato arrivano dopo i più grandi ribassi, quindi chi cerca di fare market timing durante le fasi complicate rischia di farsi influenzare dalle emozioni del momento e perdere opportunità di guadagno. In sostanza, data la ciclicità del mercato, i momenti di difficoltà possono indubbiamente essere superati: l’importante è mantenere una visione distaccata e a lungo termine, nonchè una corretta e ragionata pianificazione degli investimenti.

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