
Autore: Antonio Scicchitano
Data di pubblicazione: 11 dicembre 2022
Qual'è la chiave di lettura giusta per i propri risparmi in questo momento?
Sono tante le persone che proprio non riescono a stare con le mani in mano; abbiamo spesso la percezione che agire, far qualcosa invece che attendere, possa aiutare a migliorare qualsiasi situazione. Ma il mondo degli investimenti è un caso a parte, dove questa logica ha davvero poco valore; ebbene sì, una volta pianificato e costruito il proprio portafoglio investimenti, non c’è altra cosa da fare se non quella di avere fiducia e rimanere in attesa dei futuri sviluppi. Anche questo modo di fare implica una scelta, e cioè la scelta di non agire e di mantenere un atteggiamento di inerzia.
Arrivato a questo punto, potresti ragionevolmente obiettare che questo possa essere facile fintanto che il quadro finanziario generale è buono ed eventuali cali sono solo momentanei e facilmente risolvibili; ma in una situazione in cui le fluttuazioni si fanno sempre più vertiginose come la mettiamo? In questi casi è naturale che anche le tue certezze inizino a vacillare, soprattutto nel periodo storico attuale in cui tanto le azioni quanto le obbligazioni sono sempre più direzionate verso il basso, e i dati dimostrano ampiamente come queste preoccupazioni affliggano molti più investitori di quelli che tu credi, scatenando fin troppo spesso delle reazioni guidate da un eccesso di impulsività. Cambiare rotta può rappresentare una delle soluzioni, ma spesso sono implicati più svantaggi che benefici: quello che hai appena venduto potrebbe risalire, o quello in cui avete investito il ricavato della vendita potrebbe a sua volta scendere. Ecco perché in molti scelgono l’approccio che evita di vendere quando il titolo è in ribasso, comportandosi come se la perdita cartacea non ci sia o che si risolverà in seguito.
Gli ordini di stop-loss
Esiste comunque la possibilità di gestire il proprio portafoglio investimenti mediante la logica stop-loss, che consiste di istruzioni progettate per limitare l'importo massimo che si è disposti a perdere tramite vendita automatica del titolo se questo scende sotto una soglia predeterminata. Ad esempio, potresti acquistare azioni per 40 dollari e impostare un ordine di stop-loss a 30 dollari, tamponando quindi eventuali perdite al 25%. Questo tipo di comportamento è una logica sicuramente molto valida e ragionevole tra le tante modalità di agire, ma non per questo è caratterizzata da infallibilità: anche considerando come protagonisti delle figure di investitori professionali, una recente ricerca ha dimostrato che i gestori di fondi tendono a perdere in media circa 0,8 punti percentuali di rendimento all'anno a causa di decisioni di vendita sbagliate, soprattutto in quanto spesso optano per vendere o i loro titoli recenti vincitori o quelli dove perdono di più: titoli che, in media, continuano a sovraperformare dopo che i fondi li hanno scaricati.
Come muoversi allora?
In sostanza, quale approccio adottare per la gestione dei propri investimenti?
Come credo avrai compreso alla fine di questa mia breve spiegazione, non esiste un’unica logica per muoversi in questo campo. In linea generale, sarà il tuo consulente a scegliere per te la soluzione più adatta alle tue esigenze; ad ogni modo, ricorda che mantenere nervi saldi ed essere risoluti nei riguardi dei propri obiettivi è fondamentale, non per vincere ma per cadere comunque sempre all’impiedi. Evitare del tutto di incorrere in delle perdite è statisticamente impossibile; pertanto, prendi sempre le tue decisioni considerando la soluzione che possa comportarti il minor rischio di ansie e ripensamenti.
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